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Nasce l’European Health Data Space

5 Aprile 2024
L’Unione Europea ha raggiunto un accordo provvisorio tra Consiglio e Parlamento su una nuova legge finalizzata ad agevolare lo scambio e l’accesso ai dati sanitari a livello comunitario. Questo regolamento proposto per l’European Health Data Space (EHDS) mira a migliorare l’accesso e il controllo dei cittadini sui propri dati sanitari elettronici, consentendo inoltre il riutilizzo di tali dati per scopi di interesse pubblico, supporto alle politiche e ricerca scientifica.   Il nuovo regolamento prevede un ambiente specifico per i dati sanitari che promuoverà un mercato unico per i servizi e i prodotti sanitari digitali. Attualmente, l’accesso transfrontaliero ai dati sanitari è vario in tutta l’UE. Le nuove regole mirano a consentire, ad esempio, a un turista spagnolo di ritirare una prescrizione in una farmacia tedesca o ai medici di accedere alle informazioni sanitarie di un paziente belga in trattamento in Italia.   Gli individui avranno un accesso più rapido e facile ai propri dati ovunque si trovino nell’UE, e avranno anche un maggiore controllo su come tali dati vengono utilizzati. Gli Stati membri saranno tenuti a istituire un’autorità sanitaria digitale per attuare le nuove disposizioni.   L’EHDS fornirà ai ricercatori e ai responsabili politici l’accesso a tipi specifici di dati sanitari sicuri, consentendo loro di sfruttare appieno il vasto potenziale fornito dai dati sanitari dell’UE per la ricerca scientifica nell’interesse pubblico.   Attualmente, il livello di digitalizzazione dei dati sanitari varia notevolmente da uno Stato membro all’altro, rendendo difficile la condivisione delle informazioni a livello transfrontaliero. Il regolamento proposto richiede che tutti i sistemi di cartelle cliniche elettroniche siano conformi alle specifiche del formato europeo di scambio, garantendo che siano interoperabili in tutta l’UE.   L’accordo provvisorio raggiunto tra il Consiglio e il Parlamento modifica la proposta originale della Commissione su vari aspetti, tra cui l’opt-out: gli Stati membri possono consentire ai pazienti di rinunciare all’uso dei loro dati sanitari, sia da parte di un professionista sanitario (uso primario) che per ulteriori scopi (uso secondario), tranne che per scopi di interesse pubblico come elaborazione delle politiche, statistiche e ricerca.   Fonte: Corriere Comunicazioni. Leggi qui l’articolo originale.

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